Oh, Harriet!
Quando Billy, giornalista alle prime armi, viene spedito ad intervistare Harriet Tubman, una donna nera ulttranovantenne, è pieno di risentimento. Là sul mare è appena affondato il Titanic e lui si perde l’evento dell’anno. Ma si troverà di fronte una donna straordinaria che ha permesso a migliaia di schiavi di essere liberi. Una donna esistita realmente, vissuta come schiava e fuggita dalla tenuta dove viveva con la famiglia con l’obiettivo di raggiungere la libertà e trovare poi la strada per portare con sé quante più persone poteva. Il suo percorso di fuga è diventato uno dei tracciati della Underground Railroad, la strada segreta punteggiata di luoghi sicuri dove poter sostare per raccogliere le forze e ripartire verso la libertà.


“Sai quante volte le persone mi chiedono se ricordo il momento in cui mi sono resa conto di essere diversa? Ogni volta mi domando perché così tanti trovino importante che ci sia stato un momento preciso. Preferirei che mi chiedessero quando mi sono accorta che potevo fare ed essere ciò che davvero volevo, che potevo realizzare ciò che sognavo e dare corpo a ciò che immaginavo […] andando più a fondo: siamo sicuri che essere diversi sia nient’altro che una croce che ci tocca portare? Io non sono stata cresciuta in questa prospettiva. Quando ero bambina non mi importava nulla di non avere le braccia. A contare era altro: l’affetto della mia famiglia, il modo in cui loro mi guardavano, la mia felicità”. In un viaggio ideale insieme ai lettori, l’autrice ripercorre la strada che l’ha portata a capire che è a partire da se stessi, guardandosi dentro, che si può scoprire la propria natura e imboccare la strada adatta per potersi realizzare ed essere protagonisti della propria vita.
Attraverso il linguaggio inconsueto del graphic novel, l’autore ripercorre la sua storia e quella della sua famiglia da quando lui e la compagna Patricia hanno scoperto di aspettare un secondo bambino, passando per una gravidanza tranquilla e apparentemente priva di problemi fino alla nascita della piccola Julia, con sindrome di Down. Con grande sincerità, Toulmé confessa la sua fatica ad accettare la piccola, la sua mancanza di trasporto nei suoi confronti e le difficoltà ad affrontare quello che ai suoi occhi era il giudizio degli altri. Con il tempo, Julia saprà conquistarsi l’affetto assoluto del padre che le potrà dire: “Non è te che aspettavo… ma sono contento che tu sia arrivata”.
Agata e Paolo trascorrono molto tempo con il nonno cui sono affidati mentre la mamma lavora. La sua misteriosa scomparsa li spinge a indagare: scoprono così il diabolico progetto del protosindaco Bonus che sta cercando di eliminare tutte le persone anziane. Avvisati gli altri bambini, prenderà l’avvio un piano ingegnoso che permetterà di liberare tutti i vecchietti e far fuggire Bonus e mandare all’aria il suo piano.
Quando in classe si presenta un supplente che propone giochi per rinforzare la fiducia e le relazioni fra i compagni, tutti vivono nel terrore delle reazioni di Gianni, prepotente e aggressivo che non risparmia a nessuno maltrattamenti e scherzi feroci. La divisione in coppie unirà il terribile Gianni a Nino, il più indifeso e fragile dei bambini. Eppure la coppia funzionerà perfettamente e raggiungerà tutti gli obiettivi previsti dal maestro. Cosa sarà successo?