L’isola della libertà

“Lo si vede benissimo già da Ventotene, stagliato contro il cielo su quel pezzo di terra emersa che sembra un panettone: è il penitenziario di massima sicurezza di Santo Stefano, tutto muri e fessure al posto delle finestre. Fa venire i brividi”. È Antonio, quindici anni, che racconta dell’estate del 1952 in cui ha accompagnato il padre incaricato della direzione del carcere e del suo incontro con i detenuti, condannati all’ergastolo e lontani da tutto. Un romanzo che si basa sulla figura realmente esistita di Eugenio Perucatti che diresse il penitenziario per otto anni, cambiandone regole e struttura che non considerava in linea con i principi della Costituzione. Il libro utilizza il font leggimi che ne consente la lettura anche a chi ha difficoltà.

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