Flora la staffetta partigiana
“Flora attraversa il bosco correndo con le sue gambe magre. Lei è amica degli alberi, delle lepri, degli scoiattoli. Ma nei boschi ci sono anche i lupi. Quelli senza pelliccia, con zanne appuntite pronte a colpire chi non vuole farsi comandare […] allora deve correre via dalla strada e lasciarsi ingoiare dal bosco. Fino ad arrivare al di là della montagna e consegnare un foglietto ripiegato così tante volte da diventare grande come un coriandolo nascosto fra i suoi capelli Intrecciati”. La storia di Flora Monti, la più giovane staffetta partigiana della Resistenza Italiana, originaria di un paesino vicino a Bologna. È lei che racconta: “«Quando mi chiesero se volevo fare la staffetta avevo 12 anni. Chiesi il permesso ai miei genitori e mia madre, pur sapendo del pericolo che avrei corso, mi disse soltanto: “Se te la senti”. Io me la sentivo. E così cominciai ad attraversare i boschi con i bigliettini in una scarpa o infilati nelle trecce dei capelli. La paura c’era, i boschi pullulavano di tedeschi che non facevano sconti neppure alle ragazze. Una di noi, Francesca Edera De Giovanni, fu scoperta, torturata e fucilata. I partigiani mi avevano insegnato a mettere l’orecchio a terra per capire se c’erano rumori di pattuglie in avvicinamento. E poi, come scusa se mi avessero fermato, dicevo che stavo andando a comprare i sigari per il nonno”.
Dati del libro
-
Autore/i: Fulvia Degl’Innocenti
-
Editore: Lapis
-
Luogo edizione: Roma
-
Anno: 2025
naviga: