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Malintesi

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 “Papà non tollerava la sordità, non tollerava che la sua parola di padre si scontrasse contro un muro, che a differenza degli altri figli non lo pervadesse spontaneamente per fecondarlo, e non era capace di immaginare che ci sono altri modi di comunicare, di condividere, a parte la parola. I gesti, ma anche il corpo tutto, lo sguardo, il tatto… Il muro che lo separava da Julien gli risultava tanto più intollerabile perché era un muro invisibile”. Un intenso romanzo che, mentre racconta la storia di Julien, delle sue sofferenze e del disagio provocato dalla sua sordità nella famiglia, permette di riflettere anche sulla storia dei sordi e sulle lunghe battaglie a favore o contro la lingua dei segni. E che si chiude con la speranza “che i figli riescano un po’ meglio di noi a vivere sotto un cielo vuoto, noi che ci siamo liberati dalle catene delle superstizioni religiose, ma siamo ancora chiusi in noi stessi. Sperare che i nostri figli diventino bilingui, forse, che imparino a parlare l’amore… […] avrei provato a parlare della maledizione atavica che pende sulle famiglie, se non a rimuoverla almeno a smoverla un po’, maledizione che non può dipendere dalla sordità come la benedizione della vita non dipenderà mai dalla capacità di esprimere il mondo con la voce, ma dall’intelligenza del cuore. Nella speranza di riuscire un giorno ad articolarne la lingua, almeno a momenti – riuscire a sentirci gli uni con gli altri, senza pregiudizi su ciò che dovrebbe essere solo un mezzo per riuscirci”.


Dati del libro

  • Autore/i: Bertrand Leclair
  • Editore: Quodlibet
  • Luogo edizione: Macerata
  • Anno: 2019
  • Pagine: 170

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Canguro Papini

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